Ragadi ed emorroidi, due disturbi spesso confusi
Sicuramente le emorroidi rappresentano uno dei principali fastidi che interessano l’apparato rettale e anale. Bisogna tenere conto, però, che i sintomi avvertiti potrebbero essere confusi con altre malattie come ragadi, fistole ecc… Il consiglio è sempre lo stesso: solo una visita proctologica è in grado di individuare con precisione il tipo di disturbo. Abbandonate i rimedi fai te e affidatevi alle cure di professionisti.
Emorroidi Vs. ragadi
Le emorroidi sono spesso asintomatiche, ma la fuoriuscita di sangue e la difficoltà nella defecazione permettono di capire che c’è qualcosa che non va. La cronicità della malattia può rendere difficoltosa la propria vita quotidiana, perché il bruciore e la sensazione di pesantezza ano-rettale sembrano non finire mai.
Le ragadi sono piccoli tagli che si formano a causa dell’ ipertono dello sfintere anale. Come per le emorroidi, i bruciori possono essere piuttosto intensi per la presenza delle numerose terminazioni nervose nella zona anale e spesso sanguinano alla defecazione.
Quali fattori contribuiscono alla comparsa delle ragadi?
Diarrea: quando l’intestino è troppo “veloce”, il riassorbimento dei liquidi e di altre sostanze nutrienti avviene in maniera incompleta, causando un ambiente dal ph acido che danneggia la mucosa anale.
Stipsi: è spesso associata a ragadi anali.
Scarsa igiene personale e pratiche sessuali non hanno alcuna relazione con la comparsa di ragadi.
Sintomi delle ragadi
Il dolore che si avverte durante l’evacuazione compromette non poco la condizione psicologica della persona che fa fatica a convivere con questo disturbo. La condizione descritta prende il nome di “sindrome dolorosa in tre tempi”: lo spostamento delle feci causa un dolore acuto che si attenua per poi ricomparire. Un altro sintomo da tenere sotto controllo è la perdita di sangue dal colore rosso vivo. Al contrario delle emorroidi, la fuoriuscita ematica non è abbondante. Non è escluso che entrambi i disturbi possano presentarsi contemporaneamente.
Le cure
Il trattamento delle ragadi dovrebbe risolvere il problema in poco tempo, ma tutto dipende dalle caratteristiche della lesione. Nell’ipotesi di un taglietto superficiale, il medico curante si limita alla prescrizione di integratori di fibre e lassativi leggeri e l’assunzione di abbondante acqua. È consigliato non abusare dei lassativi in quanto potrebbero portare a diarrea. L’obiettivo è quello di raggiungere una corretta regolazione dell’intestino. Per il dolore intenso, invece, si suggerisce l’uso di un’apposita pomata e bagni tiepidi per rilassare lo sfintere anale interno. Se quest’ultimo risultasse ancora troppo rigido, il proctologo può suggerire l’utilizzo di un dilatatore anale in grado di migliorare l’elasticità sfinterale.
Se i sintomi tendono a ricomparire, l’unica soluzione è rappresentata dall’intervento chirurgico.