Emorroidi: gravidanza e post-parto
La gravidanza rappresenta un periodo durante il quale la donna può soffrire di emorroidi. Lo sforzo attuato nel mettere al mondo il proprio bambino provoca questo fastidioso problema che è possibile risolvere facilmente. Le spinte di una certa intensità causano un prolasso dei tessuti che rivestono la parete dell’ano. Già all’inizio della gravidanza si verificano le prime avvisaglie, a causa della pressione esercitata dall’espandersi dell’utero. Il parto accentua in maniera sostanziale il peggioramento di questa patologia.
Le emorroidi possono essere interne ed esterne. Le prime in genere non presentano sintomi particolari ma possono sanguinare ; le seconde, visto che sono molto evidenti, possono provocare dolori anche intensi, se complicate.
In base all’entità del prolasso distinguiamo:
- emorroidi di primo grado: non si verifica nessun prolasso, il sanguinamento e i dolori sono rari.
- emorroidi di secondo grado: il prolasso è leggero, le perdite di sangue e il dolore si possono verificare soprattutto durante l’evacuazione.
- emorroidi di terzo grado: il prolasso è evidente ma riducibile. Può essere necessaria una manovra manuale.
- emorroidi di quarto grado: il prolasso è completo in modo irriducibile.
Rimedi per le neo-mamme
Per alleviare i primi sintomi delle emorroidi è consigliato l’utilizzo di apposite pomate anti-infiammatorie che vanno applicate nella zona interessata, senza mai entrare in contatto direttamente con il taglio dell’episiotomia (incisione chirurgica del perineo effettuata per facilitare il parto). Molte persone ricorrono alla borsa del ghiaccio avvolta in un panno (da utilizzare per circa 5 ore), in quanto il freddo dovrebbe alleviare il dolore riducendo la decongestione dei vasi sanguigni. Pare, però, che non rappresenti uno dei metodi più efficaci per la risoluzione del problema, quindi prima è sempre meglio consultare il proprio medico. Le mamme che preferiscono rimedi più naturali possono scegliere dei lavaggi a base di sapone neutro e acqua tiepida e decotti con erbe emollienti come camomilla e malva. Un altro strumento molto utile alle neo-mamme è la ciambella: questo prodotto di plastica gonfiabile permette una seduta comoda evitando fastidi e dolori.
Alimentazione e abbigliamento
Seguire una dieta, soprattutto dopo il parto, è fondamentale per regolare l’attività intestinale (evitando la stipsi) e il giusto apporto delle sostanze nutritive. Via libera a frutta, verdura, cereali e almeno due litri di acqua al giorno. Anche l’abbigliamento è un aspetto da non sottovalutare; si consiglia di indossare biancheria intima in fibre naturali che non generi calore e umidità.
Le emorroidi, se curate nel modo giusto, tendono a scomparire completamente dopo una settimana dal parto. In caso contrario, è necessario informare il proprio medico che indicherà una terapia più incisiva affinché il disturbo non porti a ulteriori complicanze. Molte donne, infatti, tendono a sottovalutare il fastidio pensando che si risolva da solo; invece, proprio dopo il parto, i numerosi cambiamenti subiti dal corpo femminile possono facilitare il peggioramento di questa fastidiosa patologia. Il medico, dopo un’attenta anamnesi e un esame digitale, verificherà le condizioni della malattia emorroidaria decidendo se effettuare esami più approfonditi (come la proctoscopia per una visione più corretta del canale anale).